Telekia speciosissima
Telekia splendida | |
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Telekia speciosissima | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi II |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Inuleae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Inuleae |
Genere | Telekia |
Specie | T. speciosissima |
Nomenclatura binomiale | |
Telekia speciosissima (L.) Less., 1832 | |
Sinonimi | |
Xerolekia speciosissima | |
Nomi comuni | |
Erba regina |
La Telekia splendida (nome scientifico Telekia speciosissima (L.) Less., 1832) è una pianta erbacea, perenne a fiori gialli, appartenente alla famiglia delle Asteraceae. In alcune checklist questa pianta ha il seguente nome scientifico: Xerolekia speciosissima (L.) Anderb..
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome generico (Telekia) sembra sia stato dato dal botanico Baumgarten in onore del suo amico ungherese il conte Samuel Teleki de Szék (1739 – 1822); mentre L'epiteto specifico (speciosissima) deriva dal latino (speciosum) e significa “di bellissima apparenza”, “di gradevolissimo aspetto”[1].
Il binomio scientifico attualmente accettato (Telekia speciosissima) è stato proposto inizialmente da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, e successivamente perfezionato dal botanico germanico Christian Friedrich Lessing (1809-1862) nella pubblicazione ”Synopsis generum Compositarum, earumque dispositionis novae tentamen, monographiis multarum Capensium interjectis – p. 209” del 1832[2].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Queste piante possono arrivare fino a 2 - 6 dm di altezza. La forma biologica della specie è emicriptofita scaposa (H scap); ossia sono piante perennanti con gemme poste al livello del suolo con fusto allungato e mediamente foglioso.
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Le radici sono secondarie da rizoma.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]- Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un breve rizoma.
- Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta, semplice e cosparsa di peli crespi.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie sono a lamina intera a forma oblanceolata (soprattutto quelle inferiori) e con margini dentati e apice ottuso/acuto; hanno inoltre una consistenza coriacea. La superficie inferiore è percorsa da nervi prominenti. Le foglie lungo il caule sono a disposizione alternata; quelle superiori sono più piccole rispetto a quelle basali hanno una forma cuoriforme e sono abbraccianti il caule (sessili). Dimensione delle foglie: larghezza 5 – 8 cm; lunghezza 10 – 18 cm
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]L'infiorescenza è formata da un solo capolino (raramente 2). La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro composto da più squame lesiniforme e irsute a disposizione embricata (a spirale) e poste in 3 - 4 serie che fanno da protezione al ricettacolo provvisto di pagliette ovate[3] sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati di colore giallo brillante, molto più lunghi dell'involucro disposti su un'unica serie e quelli interni tubulosi di colore giallo più scuro. Diametro del capolino: 4 – 6 cm.
Fiore
[modifica | modifica wikitesto]I fiori sono zigomorfi (quelli ligulati), attinomorfi(quelli tubulosi); sono inoltre tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi) sono bisessuali.
- Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
- * K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[4]
- Calice: i sepali sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: i fiori periferici (ligulati) sono nastriformi (provvisti di lunghe linguette – sono decisamente più lunghi dell'involucro), raggianti, e disposti su un unico rango. Quelli del disco centrale (tubulosi) hanno delle corolle tubulari a 5 denti.
- Androceo: gli stami sono 5 con dei filamenti liberi; le antere (barbate) invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo. Le antere alla base sono prolungate in una appendice filiforme (antere caudate).
- Gineceo: lo stilo è unico con uno stimma profondamente bifido ma appiattito e cigliati all'apice; l'ovario è infero e uniloculare formato da due carpelli concresciuti e contenente un solo ovulo.
- Fioritura: da giugno a luglio.
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]I frutti sono degli acheni con pappo ridotto ad una coroncina membranosa aristata[3]. L'epidermide dell'achenio è caratterizzata da lunghi cristalli[5]. La forma degli acheni è cilindrica o prismatica e sono tutti uguali fra di loro. Dimensione degli acheni: 4 mm. Dimensione della coroncina: 1 mm.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Endemico - Alpico
- Distribuzione: si trova solo nelle Alpi (province di: CO BG BS TN).
- Habitat: l'habitat tipico sono le rupi e i pendii sassosi; ma anche ripari sotto rocce, grotte, ghiaioni e praterie rase alpine. Il substrato preferito è calcareo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino ad una altitudine compresa fra 1000 e 1900 m s.l.m. (raramente scendono fino s 220 m s.l.m. o oltre i 2300 m s.l.m. ); frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e subalpino.
Fitosociologia
[modifica | modifica wikitesto]Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[2]:
- Formazione: delle comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni
- Classe: Asplenietea trichomanis
- Ordine: Potentilletalia caulescentis
- Alleanza: Potentillion caulescentis
- Associazione: Physoplexido comosae - Potentillenion caulescentis
- Alleanza: Potentillion caulescentis
- Ordine: Potentilletalia caulescentis
- Classe: Asplenietea trichomanis
- Formazione: delle comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza della T. speciosissima (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[7] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[8]). Il genere di appartenenza (Telekia) è composto da poche specie e secondo alcuni autori non ammontano a più di mezza dozzina.
Secondo le ultime checklist della flora spontanea italiana[9] questa specie andrebbe assegnata ad un altro genere: Xerolekia speciosissima (L.) Anderb..
Il basionimo per questa specie è: Buphthalmum speciosissimum L. (1767)
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
- Buphthalmum speciosissimum L. (1767)
- Xerolekia speciosissima (L.) Anderb.
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]Nell'ambito del genere Telekia una specie molto simile a quella di questa voce è Telekia speciosa (Schreb.) Baumg.. Si differenzia per l'infiorescenza formata da più capolini e per le foglie non abbraccianti il caule.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nicola Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana, Zanichelli.
- ^ a b c Flora Alpina, Vol. 2 - p. 466.
- ^ a b Pignatti, Vol. 3 - p. 51.
- ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
- ^ Botanica Sistematica, p. 523.
- ^ Checklist of the Italian Vascular Flora, p. 185.
- ^ Botanica Sistematica, p. 520.
- ^ Strasburger, vol. 2 - p. 858.
- ^ Checklist of the Italian Vascular Flora, p. 390.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume terzo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 51, ISBN 88-506-2449-2.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 466.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume 2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 173, ISBN 88-7621-458-5.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Buphthalmum speciosissimum
- Wikispecies contiene informazioni su Buphthalmum speciosissimum
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Telekia speciosissima Flora Europaea (Royal Botanic Garden Edinburgh) Database
- Telekia speciosissima IPNI Database
- Telekia speciosissima Flora Italiana - Schede di botanica